Dopo il successo dello scorso anno, siamo felici di annunciare la partnership anche per la seconda edizione del FESTIVAL DEL BIOMETANO, una vera e propria festa popolare per coinvolgere la comunità e approfondire la tecnologia dedicata al biometano.
DATA: 19 - 20 aprile 2024
LOCALITA’: Ariano nel Polesine
Consulta il programma di dettaglio e iscriviti qui -> https://lnkd.in/dSK-GZyT
In entrambe le giornate sarà possibile partecipare alle visite guidate dell'impianto "Ariano Biometano".
L’impianto “Ariano Biometano” è un’iniziativa del Gruppo FemoGas. Come tutti gli impianti FemoGas, il suo obiettivo è quello di contribuire a risolvere un annoso problema, quello rappresentato dagli effluenti zootecnici. Da questa materia, che per sua natura è povera e, se mal gestita, può portare a criticità ambientali, FemoGas ricava due risorse: fertilizzante ed energia.
All’impianto arrivano letame, liquami bovini, pollina (gli escrementi dei polli) e alcune biomasse vegetali residuali dalle produzioni agricole.
La frazione liquida viene versata in una vasca di carico. La frazione solida viene depositata in un capannone di stoccaggio. La materia di questi due “recipienti” viene prima miscelata nelle giuste proporzioni e poi pompata nei digestori, dove ha inizio il processo di digestione anaerobica.
L’impianto è una sorta di stomaco di mucca altamente tecnologico dove i microrganismi, in assenza di ossigeno e alla temperatura costante di 42 gradi, degradano i reflui e li “digeriscono”.
I prodotti della digestione sono due: un gas che, essendo di origine biologica, è detto biogas; una sostanza solida chiamata digestato.
Il digestato viene separato tra parte liquida e terriccio. Entrambi sono ottimi fertilizzanti: il digestato liquido è adatto ai terreni su cui si coltivano i foraggi e le colture destinate all’alimentazione degli animali da latte e da carne; il digestato solido è molto apprezzato per la concimazione di precisione in viticoltura, in floricoltura e in orticoltura.
Il biogas viene opportunamente filtrato per levare le impurità residue. Una piccola parte di esso è trasformata, mediante cogeneratore, in energia elettrica e termica: quella che serve a rendere autonomo l’impianto e a tenere caldi i digestori.
Il biogas entra a questo punto nella fase di upgrading, cioè di filtraggio. Un sofisticato sistema di membrane separa le molecole delle due componenti principali del biogas, il metano (CH4) e l’anidride carbonica (CO2).
Il metano così ottenuto è puro al 99,5% e in tutto e per tutto equivalente a quello di origine fossile che scorre nei gasdotti e che viene impiegato per cucinare e scaldare.
Grazie a uno scambio termico a base di elio, il metano raggiunge la temperatura di -148 gradi. In tal modo passa dallo stato gassoso, in cui si trova, allo stato liquido, riducendosi di volume di 600 volte. Il biometano è utilizzato come carburante per i camion, gli autobus e i traghetti.
L’altra componente del biogas, cioè l’anidride carbonica, viene ugualmente recuperata. La utilizzano in particolare le industrie alimentari che producono acqua minerale e bibite gassate.
L’impianto di Ariano è considerato un modello virtuoso di economia circolare e quindi sostenibile. Perciò Legambiente l’ha inserito nel programma del Green Energy Day, la giornata della transizione energetica che si celebra il 20 aprile a livello nazionale.