E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 251 del 26 ottobre 2022 il nuovo decreto biometano (DM biometano 15 settembre 2022) che ha l’obiettivo di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, come previsto dal PNRR. La normativa include sia gli impianti a biometano costruiti ex novo sia gli impianti a biogas già esistenti che verranno riconvertiti e dotati di sistemi di upgrading del biogas per permettere appunto la purificazione del biogas e la produzione di biometano.
Vediamo insieme i punti principali di questo decreto riassunti in questo video da Cristian Curlisi, Direttore del Consorzio Italiano Biogas e riportati nel testo sottostante.
Il decreto prevede un’importante novità rispetto al decreto precedente del 2018 perché viene introdotta la possibilità di destinare il biometano non solo ai trasporti ma anche ad altri usi, tra cui quelli industriali.
Per il biometano destinato ad altri usi, la dieta è libera (mais compreso); il rapporto tra le diverse matrici deve sempre e comunque garantire il risparmio di emissioni ghg richiesto (> 80%) affinché il biometano prodotto sia certificabile come “sostenibile”.
Per il biometano destinati ai trasporti, fatto salvo che la dieta deve sempre e comunque garantire il risparmio di emissioni ghg richiesto (> 65%) affinché sia certificabile “sostenibile”, devono essere usate esclusivamente biomasse che generano biometano avanzato.
Accedono a questo bando le aziende agricole in possesso dei seguenti requisiti:
possesso del titolo autorizzativo;
previsione di uno stoccaggio coperto del digestato con recupero biogas di volume pari alla produzione di almeno 30 giorni;
preventivo di allaccio alla rete se previsto;
il rispetto dei requisiti di sostenibilità in merito alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra da garantire in funzione della destinazione del biometano;
l’impiego di almeno il 40% in peso di effluenti zootecnici per gli impianti in Zone Vulnerabili ai Nitrati, ma solo in presenza di elevato carico zootecnico.
La differenza fondamentale rispetto al decreto che conosciamo è che è prevista una doppia modalità: esiste un contributo in conto capitale una tantum che va a compensare i costi di costruzione dell’impianto con un massimale del 40% del valore dell’opera e un incentivo per la produzione di biometano della durata di 15 anni che verrà erogato sulla produzione netta immessa di biometano in rete.
Le spese ammissibili in conto capitale comprendono i costi di progettazione, realizzazione ed efficientamento dell’impianto, le attrezzature di monitoraggio e ossidazione del biometano e dei gas di scarico, i costi di connessione alla rete del gas naturale o dell’impianto di liquefazione e i costi relativi al compostaggio del digestato.
Per quanto riguarda invece la definizione del prezzo del biometano, la tariffa di riferimento, posta a base d’asta, è unica sia nel caso il biometano venga destinato al settore dei trasporti sia che venga destinato ad altri usi diversi dai trasporti, ma è differenziata tra gli impianti alimentati da matrici agricole e quelli alimentati da rifiuti. Inoltre, il decreto prevede:
Tariffa omnicomprensiva: per impianti fino a 250 Sm3/h di capacità produttiva connessi a una rete con obbligo di connessione terzi;
Tariffa premio: per impianti al di sopra dei 250 Sm3/h di capacità produttiva connessi alla rete o di qualsiasi capacità in caso di non connessione alla rete. La tariffa viene calcolata in funzione del valore della produzione di biometano e delle garanzie di origine che il produttore detiene e valorizza sul mercato.
Maggiori dettagli sono disponibili nell’infografica del Consorzio Italiano Biogas:
A fine ottobre 2022 è stato pubblicato in Gazzetta il decreto biometano, al quale ha fatto seguito il decreto contenente le regole applicative.
"Le Regole applicative sono redatte dal GSE in un documento di 127 pagine a cui si aggiungono allegati e appendici che riportano le modalità di svolgimento delle procedure competitive pubbliche, l’attivazione dei contratti, i requisiti per l’accesso e il riconoscimento degli incentivi finalizzati a supportare la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano e la riconversione a biometano di impianti di biogas agricoli esistenti, oltre che le condizioni di cumulabilità con altri “aiuti”, le verifiche e i controlli di competenza del Gestore"