La produzione di biometano dà una seconda vita agli scarti producendo energia rinnovabile e sostenibile. Il biometano, infatti, è una fonte di energia pulita ottenuta dal biogas, a sua volta generato a partire da rifiuti organici, biomasse agricole o scarti agroindustriali. Ma quali sono i passaggi per diventare un produttore di biometano?
Per produrre biometano è necessario considerare diversi aspetti e seguire un iter ben definito. La produzione può avvenire tramite conversione di un impianto di biogas esistente oppure mediante la messa in esercizio di un nuovo impianto. In entrambi i casi esiste un regolamento da osservare per avviare la produzione e ottenere gli incentivi.
Per poter effettuare una prima valutazione tecnica ai fini della costruzione di un impianto di biometano è necessario porsi delle domande:
Chi è il gestore della rete di trasporto e distribuzione del gas?
Qual’è la distanza dell’impianto dalla rete?
Qual’è la pressione in ingresso del biometano?
Qual’è la capacità di ricezione del biometano che la rete riesce a supportare?
Nel caso in cui i dati preliminari forniti siano favorevoli è possibile valutare la capacità produttiva dell’impianto di biometano da realizzare e la quantità di biometano espressa in standard metri cubi/ora da immettere in rete in forma gassosa. Per completare l’iter è necessario richiedere il preventivo di connessione al gestore della rete di trasporto e distribuzione per conoscere i costi di allaccio alla rete.
Per poter essere incentivabile, il biometano deve essere considerato sostenibile. Questo significa che, per la sua produzione, bisogna garantire un risparmio di emissioni. Tale risparmio dipende principalmente da:
Biomasse: quali biomasse vengono utilizzate per la digestione anaerobica;
Biometano: quale tipologia di biometano viene prodotta, quindi liquido o gassoso;
Destinazione d’uso: quale è la destinazione d’uso, quindi trasporti o altri usi;
Efficienza: misura di produttività del sistema di upgrading.
Valutando preliminarmente tali aspetti sarà possibile arrivare preparati al momento della concessione dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, documento indispensabile per la partecipazione a bando.
È necessario procedere, in seguito, con la valutazione di fattibilità tecnica ed economica per poter pianificare l'investimento. Il primo passaggio da compiere consiste nell’eseguire una progettazione preliminare dell’impianto alla quale far seguire il business plan economico finanziario. Importante in questa fase è aver valutato le tecnologie che dovranno essere installate e aver selezionato i relativi partner tecnologici.
Il passo successivo è procedere nella presentazione della richiesta di autorizzazione per la riconversione o costruzione di esercizio dell’impianto di biometano affidandosi a tecnici competenti. Il possesso del titolo e la qualità sono fondamentali per poter partecipare al bando e ottenere gli incentivi.
Infine, è necessario iniziare un’interlocuzione con l'istituto di credito per verificare la finanziabilità dell’iniziativa. Tale passaggio è essenziale per evitare che gli iter dettati dall'istituto di credito al quale ci si è rivolti riducano i tempi per la messa in esercizio degli impianti prevista dal decreto.
Per poter essere incentivabile il biometano deve essere considerato sostenibile. Ma chi certifica la sostenibilità del biometano una volta che l’impianto è in esercizio? Direttamente il produttore del biometano che, prima di farlo, deve però ottenere il certificato di conformità aziendale ai sensi del decreto sostenibilità. Per riceverlo, il produttore deve:
Garantire la tracciabilità e rintracciabilità delle biomasse;
Creare una filiera di approvvigionamento delle biomasse e monitorare il parametro di processo.
Solo producendo la documentazione attestante la tracciabilità e rintracciabilità, l’organismo di certificazione potrà rilasciare il certificato di conformità una volta che l'impianto è in esercizio.
Al fine di incentivare la produzione di biometano, è stato attivato un bando al quale le aziende che desiderano produrre biometano sono tenute a partecipare prima di iniziare i lavori di costruzione degli impianti. Solo gli impianti che rientreranno in posizione utile in graduatoria potranno iniziare i lavori e accedere agli incentivi.
Ma quali sono gli incentivi previsti?
Contributo in conto capitale: con un valore del 40%, è da calcolarsi sul costo di costruzione dell’impianto;
Contributo in conto energia: da calcolarsi sulla quantità di biometano immessa in consumo, ne esistono di due tipologie. L’incentivo in conto energia può essere una tariffa omnicomprensiva con il ritiro del biometano da parte del GSE, nel caso di impianti fino a 250 standard metri cubi/ora e con immissione in rete con obbligo di connessione terzi. La tariffa premio è riservata, invece, ad impianti con potenza superiore a 250 standard metri cubi/ora o non connessi alla rete. In questo caso il biometano deve essere venduto direttamente dal produttore.
Partendo da scarti e rifiuti, viaggiando attraverso un complesso processo produttivo, sarai in grado di avviare la tua personale produzione di biometano: una fonte di energia rinnovabile e sostenibile in grado di alimentare mezzi di trasporto e di essere utilizzata nelle case, il tutto con benefici assicurati per la qualità dell'aria e dell'ambiente.
Il biometano svolge un ruolo chiave nella decarbonizzazione dei settori energetici e dei trasporti, riducendo le emissioni di CO2. Attraverso una produzione consapevole, il biometano può diventare un combustibile green di successo, accelerando la transizione verso un futuro sostenibile e contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra.
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SOC. AGRICOLA PALAZZETTO
MOTTA ENERGIA e EBS
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